Articoli di Renato Caputo

Hegel e la diatriba sull’ateismo

Da La Città futura. Il giovane Hegel aveva già sviluppato una concezione della religione nel senso del panteismo spinoziano, in netto contrasto con la concezione ortodossa della tradizione ebraico-cristiana, che considera la divinità come una persona. Per comprendere meglio la portata che avrà il progetto di una nuova religione popolare (Volksreligion) politica nella formazione della filosofia di Hegel

Gramsci, la filosofia della prassi e le masse

Da La Città futura. La determinazione fondamentale del #marxismo, quale filosofia della praxis, consiste, secondo Gramsci, nell’essere una concezione di massa, una cultura di massa che opera unitariamente, cioè che ha norme di condotta non solo universali in idea, ma generalizzate nella realtà sociale. Come fa notare Antonio Gramsci, la filosofia della prassi, cioè il marxismo rivoluzionario,

Marx e il rapporto fra lo Stato e la società civile

Da La Città futura. Sopprimendo il carattere politico della società civile, la politica dei “Diritti dell’uomo” svincola apparentemente la preoccupazione idealista degli affari del popolo dagli interessi sociali particolari, liberando, in realtà, il dinamismo egoista di questi ultimi da ogni legame universalizzante. Come denuncia acutamente Karl Marx, nella società capitalista il privilegio, che costituiva la struttura

La rivoluzione in occidente nel carteggio Marx-Engels

Da La Città futura. Recensione a Fabio Vander, La logica delle cose. La rivoluzione in occidente nel carteggio Marx-Engels (1844-1883), Mimesis, Milano 2021, p. 112, 10 euro. La logica delle cose è quanto risulta dal confronto con uno dei carteggi più importanti del pensiero moderno e contemporaneo. La logica delle cose è dialettica, dialettico è, in

L’ultimo Platone

Da La Città futura. Nell’ultimo Platone il Bene non è più posto al di sopra dell’essere, ma è calato nella struttura delle realtà empiriche, molteplici e in divenire. In quanto ognuna di esse, oltre al disordine e alla mutevolezza propri del tempo e delle materia, presenta un aspetto di unità, di individuazione e ciò si

La democrazia dei signori

Da La Città futura. Libere riflessioni sulla maschera democratica della restaurazione liberista in atto, cogliendo e sviluppando i molteplici spunti significativi offerti dal libro La democrazia dei signori di Luciano Canfora, edito da Laterza nel 2022, 12 euro, pagine 74. Il libro di Canfora si interroga su delle questioni di importanza decisiva per il nostro paese e,

La teologia rivoluzionaria del giovane Hegel

Da La Città futura. Il giovane Hegel è interessato alla filosofia come a uno strumento indispensabile al rivolgimento della religione esistente, per renderla capace di risvegliare nelle masse popolari il senso della propria libertà, trasformandole da un passivo gregge facile preda della superstizione in un popolo capace di realizzare gli ideali ancora astratti della Dichiarazione

Lukács, Hegel, Marx e la categoria della mediazione

Da La Città futura. Come mostra Lukács, Marx, appropriandosi della categoria della mediazione e svolgendola materialisticamente, attua nella sua teoria rivoluzionaria il superamento-inveramento del pensiero di Hegel. La tendenza a enfatizzare la filosofia hegeliana come la più elevata sintesi concettuale della società borghese conduce György Lukács alla paradossale affermazione che, proprio in virtù dell’arretratezza tedesca, Hegel è riuscito

L’ipocrisia dell’imperialismo democratico

Da La Città futura. L’ipocrisia che è alla base tanto dell’imperialismo democratico, malattia senile della sinistra, quanto dell’aristocrazia operaia, il più grande ostacolo alla Rivoluzione in occidente. Nel momento stesso in cui, per la prima volta, persino il capo militare delle truppe statunitensi e il presidente Joe Biden cominciano a nutrire legittimi dubbi su cosa possa

Il rapporto fra filosofia e ideologia in Gramsci

Da La Città futura. Per Gramsci occorre superare la distinzione propria degli intellettuali tradizionali fra filosofia, monopolio di pochi addetti ai lavori, e ideologia quale strumento pratico di governo di masse considerate eternamente fanciulle. La teoria scientifica non può mai porsi, secondo Antonio Gramsci, in un rapporto di semplice opposizione con il senso comune, ovvero con la concezione del