Hegel

Hegel e la diatriba sull’ateismo

Da La Città futura. Il giovane Hegel aveva già sviluppato una concezione della religione nel senso del panteismo spinoziano, in netto contrasto con la concezione ortodossa della tradizione ebraico-cristiana, che considera la divinità come una persona. Per comprendere meglio la portata che avrà il progetto di una nuova religione popolare (Volksreligion) politica nella formazione della filosofia di Hegel

La teologia rivoluzionaria del giovane Hegel

Da La Città futura. Il giovane Hegel è interessato alla filosofia come a uno strumento indispensabile al rivolgimento della religione esistente, per renderla capace di risvegliare nelle masse popolari il senso della propria libertà, trasformandole da un passivo gregge facile preda della superstizione in un popolo capace di realizzare gli ideali ancora astratti della Dichiarazione

Lukács, Hegel, Marx e la categoria della mediazione

Da La Città futura. Come mostra Lukács, Marx, appropriandosi della categoria della mediazione e svolgendola materialisticamente, attua nella sua teoria rivoluzionaria il superamento-inveramento del pensiero di Hegel. La tendenza a enfatizzare la filosofia hegeliana come la più elevata sintesi concettuale della società borghese conduce György Lukács alla paradossale affermazione che, proprio in virtù dell’arretratezza tedesca, Hegel è riuscito

Il rapporto fra religione popolare e razionale nel giovane Hegel

Da La Città futura. Per Hegel spirito del popolo, storia, religione, grado della libertà, politica popolare non possono essere considerati separatamente, né in rapporto al loro reciproco influsso né in rapporto alla loro natura. Essi sono intrecciati in un solo nodo. Per salvaguardare tanto il momento dell’universalità quanto quello della determinatezza, il soggetto dell’agire storico diviene per

Il giovane Hegel e la radicalizzazione della filosofia kantiana

Da La Città futura. Il giovane Georg Wilhelm Friedrich Hegel sembra rifarsi a una concezione precritica della religione soggettiva, pensata – più che su di un principio universalistico come quello della ragione pura – sulla base di un’ideale natura dell’uomo presociale, considerata in netta opposizione al dogmatismo e all’intellettualismo della religione moderna fondata su teologie positive. Si presenta così