Multipolarismo è liberazione internazionale

Viviamo in una fase storica nella quale lo sviluppo multipolare del mondo è ormai innegabile e inesorabile, e contribuirà a mutare significativamente il mondo nei decenni a venire. Tuttavia l’affermazione di questo processo non è esente da contraddizioni: da un lato ci sono spinte verso la multipolarizzazione, (sostenute soprattutto dai Paesi del Sud del Mondo, che per decenni sono stati dilaniati da interventi armati americani o riforme economiche promosse dal fondo monetario internazionale), dall’altro lato rimane una resistenza dell’imperialismo egemonico USA e di tutti i suoi vassalli.

L’imperialismo e le guerre mondiali

Per analizzare correttamente il fenomeno è tuttavia necessario fare un passo indietro. Il Capitalismo entrò nella sua fase imperialista negli ultimi decenni del XIX secolo, sia per trovare sbocchi ai capitali accumulati, sia per necessità competitive e, contemporaneamente, per reagire alla crisi economica del 1873: ciò portò una divisione del mondo tra pochi Stati dominanti e molti Stati colonizzati. Questo fenomeno raggiunse la sua massima contraddizione con l’inizio della Prima Guerra Mondiale e lo scontro tra le varie potenze imperialiste (in primis l’Impero Tedesco e quello Britannico). La fine della Prima Guerra Mondiale portò alla nascita delle Repubbliche Socialiste Sovietiche e di un suo campo politico, formato dai vari partiti comunisti mondiali, dai popoli oppressi delle colonie e delle semi-colonie; in contrapposizione si creò un campo formato dagli Stati imperialisti, con le potenze emergenti di USA ed Impero del Giappone.
Emergeranno nuovamente delle contraddizioni in questo nuovo equilibrio; la nascita dei movimenti fascisti come reazione del grande capitale ai tentativi di sollevazione comunista, la crisi del 1929, con conseguente maggior sfruttamento delle colonie da parte delle potenze dominanti, la nascita della Germania nazista e del suo progetto egemonico e concorrenziale sia per il campo dei Paesi capitalistici sia, e soprattutto, per il campo socialista. L’estrema instabilità e contradittorietà di questo momento storico porterà allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, che vide il fronte antifascista composto dagli Alleati, dalle forze cinesi, dall’Unione Sovietica e dai movimenti partigiani contrapposto agli Stati dell’Asse e ai loro collaborazionisti.
Grazie all’immenso contributo dell’Unione Sovietica e dei movimenti di liberazione nazionale (in gran parte guidati dai partiti comunisti e socialisti) nella rivoluzione socialista riuscì a raggiungere sempre più Nazioni arrivando in tutta l’Europa Orientale e,successivamente, anche in Corea del Nord,con la vittoria della resistenza comunista, e in Cina, con la vittoria del partito comunista cinese di Mao Zedong nella guerra civile. Nello stesso Occidente i partiti comunisti e le organizzazioni sindacali acquisirono una grande importanza e videro le loro fila crescere esponenzialmente, grazie al loro contributo armato nella lotta al nazifascismo. I popoli delle colonie vedevano nel socialismo l’unica forza in grado di abbattere le catene dell’imperialismo, come già aveva abbattuto la minaccia fascista. Tuttavia la reazione imperialista degli USA a questa situazione non si fece attendere: i Paesi Europei, oramai satelliti statunitensi, furono persuasi ad entrare nella NATO, vennero creati i primi circoli federalisti Europei, si creò lo Stato d’Israele nel 1948 e si mantenne il controllo su Taiwan nel 1949, a seguito della sconfitta sul continente degli eserciti di Chiang Kai-shek: questi due avamposti dell’imperialismo statunitense agli estremi opposti dell’Asia rendevano possibili le pianificate strategie di “contenimento” della minaccia comunista e anti-coloniale.
Il dollaro fu imposto come la principale moneta di scambio mondiale, permettendo agli Stati Uniti d’America di mantenere la supremazia economica, monetaria politica e geopolitica sul resto del mondo.
Si entrò così in un nuovo periodo della fase imperialista del capitalismo, segnato da una lato da un relativamente unito campo socialista e anti-colonialista, dall’altro da un fronte imperialista a trazione USA.

La teoria dei tre mondi e l’unipolarismo

Questa situazione portò alla formulazione della della “teoria dei tre mondi” da parte di Mao Zedong e Deng Xiaoping: “A giudicare dai cambiamenti nella situazione internazionale, il mondo oggi è diviso in tre parti, o tre mondi, che sono sia interconnessi che in contraddizione l’uno con l’altro. Gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica compongono il Primo Mondo. I paesi in via di sviluppo in Asia, Africa e America Latina compongono il Terzo Mondo. I paesi sviluppati tra questi due compongono il Secondo Mondo”. Nella teoria proposta dalla Repubblica Popolare Cinese gli Stati del terzo mondo avrebbero dovuto svolgere il ruolo di principale forza di resistenza all’imperialismo, in quanto le loro sovranità e sicurezze nazionali erano già minacciate dallo scontro internazionale; loro principale alleato sarebbero dovuti essere gli Stati del Blocco Socialista poichè “[a]llo stesso tempo, tutti questi paesi sviluppati sono a vario grado controllati, minacciati o bullizzati da una superpotenza o dall’altra. Alcuni di questi sono stati ridotti da una superpotenza in una posizione di dipendenza sotto l’insegna di una cosiddetta “famiglia”. In vario grado, tutti questi paesi hanno il desiderio di staccarsi di dosso la schiavitù o il controllo di una superpotenza e salvaguardare la propria indipendenza nazionale e l’integrità della propria sovranità”.
Nel 1991 crollò l’Unione Sovietica e, con essa, l’opposizione del blocco socialista al fronte imperialista. Gli Stati Uniti furono così liberi di estendere la propria egemonia a gran parte del Pianeta, imponendo il cosiddetto “Washington consensus” e il loro quasi completo monopolio militare, economico, ideologico, politico all’Umanità. Furono condotte nuove guerre di aggressione, come nel caso della Jugoslavia, dell’Iraq, dell’Afghanistan, della Libia; tutte Nazioni “colpevoli” di non aver accettato la dominazione stelle e strisce. Anche in questo caso, però, si venne a creare la contraddizione a questo stato di cose.

Il multipolarismo

Nel 1997 ci fu la dichiarazione congiunta sino-russa sull’impegno per la costruzione di un mondo multipolare, nel 2007 avvenne una nuova crisi finanziaria, che mise nuovamente in discussione il sistema capitalista, in particolar modo il capitalismo finanziario.
Progressivamente la visione multipolare iniziò ad affermarsi: esempio di ciò è stata la creazione della SCO, dei BRICS, il ritorno sullo scenario internazionale della Russia e la crescita delle “economie emergenti”, tra tutte quella della Repubblica Popolare Cinese. Il 2015 ha segnato l’inizio di un nuovo periodo segnato dalla progressiva decadenza del sistema unipolare; da questo momento non ci sono state più vittorie per le potenze imperialiste: il colpo di Stato in Venezuela fu sventato, l’esercito leale ad Assad riuscì progressivamente, col supporto russo e iraniano, a riprendere il controllo della Siria, lo Yemen, sotto la guida di Ansarallah, non si arrese all’aggressione saudita, in Turchia il colpo di Stato gülenista filo-statunitense fallì miseramente.
Infine, arrivando ai nostri giorni, è necessario soffermarsi sugli ultimi anni. Nel 2021 si ha avuto la vittoria delle forze patriottiche afghane contro l’occupante americano e i suoi collaborazionisti, con conseguente liberazione dell’Afghanistan e il suo avvicinamento a potenze come la Cina e la Russia. Nel 2022 si è assistito all’intervento delle forze armate della federazione Russa al fianco della resistenza russofona del Donbass, contro il regime neo-nazista e filo americano di Kiev; questa azione ha ridato vita ai movimenti indipendentisti del Sud del Mondo e ha reso sempre più manifeste le contraddizioni tra gli USA e i propri paesi-satellite, tra le dirigenze politiche occidentali e le rispettive popolazioni e garantendo sempre più forza alla crescita delle strutture internazionali multipolari e al processo di dedollarizzazione.
Nel 2023, il 7 Ottobre, è ricominciata la guerra di liberazione nazionale della Resistenza Palestinese contro il regime genocida e colonizzatore di Israele, mostrando chiaramente sia il definitivo venir meno della pax americana, sia la totale ipocrisia dell’imperialismo, agevolmente in grado di passare dalla più moralista retorica anti-russa alla totale non curanza per migliaia di bambini massacrati in pochi giorni dalle bombe sioniste.

Oggi noi stiamo assistendo a una lotta di liberazione Nazionale e Internazionale contro le tendenze imperialistiche ed unipolaristiche. Il Multipolarismo infatti non è l’espressione di un blocco egemonico contrapposto a un altro (come afferma erroneamente la teoria degli opposti imperialismi di ottocentesca memoria), ma è la lotta delle Nazioni dominate contro quelle dominanti, dei Popoli oppressi contro una piccola cricca di oppressori. Non c’è dunque da stupirsi se questo fronte è eterogeneo, se va da Hezbollah al Venezuela, dalla Russia al Niger, dalla Corea popolare al Burkina Faso, dalla Siria al Nicaragua, dal Brasile all’Algeria; tutte queste realtà incarnano in modo differente, con linguaggi politici differenti, con ideologie diversificate la stessa medesima rivendicazione: il diritto all’autodeterminazione dei Popoli.
Come con la nascita del blocco socialista si venne a creare la prima reale e organizzata opposizione su scala planetaria al fronte imperialista, oggi organismi come i BRICS e Nazioni come la Repubblica popolare Cinese sono in prima linea per la vittoria del multipolarismo, dell’indipendenza dei Popoli e la conseguente affermazione su scala planetaria del socialismo. Come durante la Seconda Guerra Mondiale fu dovere di ogni sincero amante della libertà e dell’uguaglianza tra i Popoli supportare le forze antifasciste e salutare con gioia la vittoria dell’Unione Sovietica sul nazismo, oggi è nostro dovere supportare tutte le varie forze che lottano per il Multipolarismo, senza farci ingannare dalla propaganda americano-centrica e unipolarista e dalla falsa visione rivoluzionaria degli “opposti imperialismi”. Come ieri, anche oggi la Storia appoggerà coloro che sapranno capire la realtà storica del loro presente, ovvero che la sconfitta delle forze imperialiste, da parte delle forze progressive per l’indipendenza e l’autodeterminazione dei Popoli, è solamente questione di tempo.

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