A cura di Eros Rossi Fomìn, da contributi di Marco Costa,
Analizzando la struttura gerarchica del PCC dal basso verso l’alto, possiamo affermare che il Congresso Nazionale è l’organo supremo del partito. In base all’articolo 19 dello stesso, si riunisce normalmente ogni 5 anni ed ha il compito di riunire i delegati eletti dalla base degli iscritti locali. I criteri della loro elezione sono stabiliti dal Comitato Centrale in scadenza; nell’ultimo Congresso – il 19esimo, tenutosi nell’ottobre del 2017 – il CC aveva stabilito in 2300 il numero dei delegati (quindi in media un delegato ogni 40 mila iscritti), eletti in 40 diverse unità elettorali. Di queste 40 unità 34 erano territoriali, ovvero le provincie, le regioni e le municipalità autonome incluse Hong Kong, Macao e i rappresentanti della Federazione Generale dei compatrioti di Taiwan, laddove ciascuna di esse esprimeva per il Congresso un numero di delegati differente, in funzione del numero di abitanti e iscritti (ad esempio la città di Shanghai esprimeva ben 76 delegati). Le restanti 6 unità elettorali esprimevano quei delegati espressione di particolari e fondamentali settori, quali l’Esercito (253 delegati), le Agenzie Centrali del Governo (186), il Dipartimento del CC (109), le Forze di Polizia (50) e il settore finanziario (44). Inutile dirlo, ciascun delegato doveva rispondere a rigorosi requisiti ideologici, politici e morali, essendo in qualche modo esempio di moralità e competenza nella comunità che lo eleggeva.1
Bibliografia
- The Rise of the Chinese People’s Communes di Anna Louise Strong
- The Chinese Road to Socialism: Economics of the Cultural Revolution di E. L. Wheelwright
- Fanshen: A Documentary of Revolution in a Chinese Village di William Hinton
- Shenfan: The Continuing Revolution in a Chinese Village di William Hinton
- Turning Point in China: An Essay on the Cultural Revolution di William Hinton