La distruzione della Siria

I tentati golpe

La guerra (2011-2017)

I tagliagole e gli indipendentisti
Video del 2013-2014 filmato dai terroristi. I terroristi stanno discutendo se uccidere o rapire un civile che si vede in lontananza nel video.
Fonte: https://x.com/Ostensiblay/status/1871149848151589084. Da trovare fonte originale.

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Il periodo di tregua (2017-2024)

L’occupazione americana

La vittoria dei terroristi (2024-

La marcia su Damasco
9 dicembre: Le forze di Tahrir al-Sham entrano nella città di Latakia (costa, dove c’è la base russa e la maggioranza dei alawiti) con le bandiere dell’isis.
La persecuzione delle minoranze
  • 9-10 dicembre: Iniziano a circolare video dei miliziani HTS e di altre sigle mentre commettono crimini, uccidendo, torturando o vesseggiando cristiani, sciiti, alawiti e curdi:
Diversi siriani cristiani umiliati e torturati dai miliziani HTS.
Da ritrovare fonte
Al Mayadeen ripubblica video di un’esecuzione di diversi alawiti nella zona di Rabia a Latakia. Verso 0:30 secondi si può chiaramente notare una toppa sulla spalla di un miliziano HTS che raffigura la bandiera daesh (isis).
Il video integrale ripubblicato da Al Mayadeen, qui senza censure.
Esecuzioni di massa nella campagna di Homs. Una fazione chiamata Maghawir al-Sham assalta i villaggi delle minoranze nella campagna di Homs e compie operazioni di liquidazione contro la popolazione rimasta nei villaggi. Ciò che dice nel video è: “Allah Akbar Maghawir Al Sham, il villaggio di Nusyiri (intende un villaggio apostata, infedele) è stato ripulito”.
Da ritrovare fonte
Il canale di monitoraggio dei crimini dei terroristi, NayaForIraq, ripubblica un video in cui un miliziano dell’HTS dentro un’auto punta la pistola contro due alawiti. Dice: “Questi sono maiali nusayri (alawiti), miscredenti! Allahu Akbar!”. Poi spara ai due uomini, che sono bendati, mentre gli altri lo incitano.

  • 9-10 dicembre: Testimonianze delle prime intimidazioni verbali alle minoranze siriane.
La giornalista Mirella Abu Shanab, cristiana di Damasco, racconta che per la prima volta nella sua vita le hanno chiesto (miliziani dell’HTS) se fosse “alawita, cristiana, drusa o sciita” nel centro di Damasco.

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  • 9-10 dicembre: Anche i morti non possono riposare. Vengono distrutti anche monumenti funebri di minoranze siriane, oltre a quelli legati alla famiglia Assad:
I miliziani HTS hanno profanato e distrutto la tomba di Hafez al-Assad, padre di Bashar, ad Al-Qardahah, Siria nordoccidentale.
Takfiri filo-turchi rivoltosi a Tikrit, Akkar, Libano del nord, sentendosi forti dopo aver vinto in Siria, distruggono il monumento del martire Ali Ghazi Taleb del SSNP.
Il martire Ali Taleb compì un’operazione di martirio il 31 luglio 1985 contro l’esercito di occupazione sionista ad Arnoun, nel Libano meridionale.

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  • 10-11 dicembre: Altre esecuzionida parte dei terroristi di HTS. Sia contro ex soldati regolari, che contro civili appartenenti a minoranze:
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Imad al-Sayyed, un autista di autobus, è stato ucciso e il suo sangue all’incrocio di Majdal Anjar da siriani e libanesi sostenitori dei “ribelli”.
La giustificazione per l’omicidio è stata la presenza di una foto di Seyyed Hassan Nasrallah sul veicolo che guidava. È stato pugnalato con un coltello e lasciato dissanguato.
Fonte: Notizie dell’Iran su Telegram
  • 11 dicembre: Iniziano ad unirsi parti della Resistenza al nuovo regime terroristico. Elementi della 25ª Divisione “Forze Tigre” si sono radunati a ridosso del confine libanese, e promettono di combattere contro il nuovo “governo” e le milizie terroriste. La 25ª stava combattendo duramente, ma è stata “misteriosamente” rischierata nelle retrovie durante la battaglia per Hama assieme ai combattenti di Hezbollah. Le sue posizioni sono state date a soldati regolari ai quali è stato ordinato di ritirarsi. Hanno capito allora che in atto vi era un vero e proprio colpo di Stato. Nel video il loro capitano dichiara che sono tutti pronti a morire, che tra di loro ci sono anche potenziali attentatori suicidi e che nessuno si lascerà catturare vivo. Dicono “Le nostre anime, il nostro sangue, sacrifichiamo per la Siria”:
Fonte della notizia e del video, con trascrizione completa del discorso: Contronarrazione su Telegram.

  • Varie testimonianze via web di cristiani a Maaloula (storica città a maggioranza cristiana) che sono stati intimati dai jihadisti di andarsene via dalle proprie case, anche in cambio di denaro. Si riportano anche sparatorie e minacce di morte.
    Fonte: thread di OstensibleOyster su X
  • 21 dicembre: L’Osservatorio delle minoranze siriane afferma che ci sono già 68 civili cristiani scomparsi, e 112 cristiani ex soldati delle forze armate siriane.
  • 23 dicembre: I miliziani jihadisti stranieri (pare turkmeni e/o uzbeki) dell’HTS bruciano l’albero di Natale nella città cristiana di Suqaylabiyah. Secondo la gente del posto, sapevano parlare solo arabo moderno standard e hanno impedito alla gente di spegnere l’incendio. Nel video si può chiaramente vedere un miliziano con una tanica di benzina:
  • 23-24 dicembre: Iniziano ad intensificarsi le proteste delle minoranze cristiane in tutta la Siria e presso la diaspora in giro per il mondo.
Damasco: Durante le proteste nelle strade di Damasco contro gli attacchi anticristiani e settari in Siria, il Patriarca siro-ortodosso di Antiochia Ignazio Aphrem II incontra e parla con la folla dei manifestanti.
Fonte: OstensibleOyster su X
Quartiere cristiano di Qasaa a Damasco: Si possono sentire i manifestanti cantare: “Oh quanto è dolce la morte in croce!”. I cittadini hanno protestato per il secondo giorno di fila.
Fonte: OstensibleOyster su X
Altro video delle proteste a Damasco.
Fonte: OstensibleOyster su X
Musulmani si sono uniti a protestare insieme ai cristiani, a Damasco.
Fonte: OstensibleOyster su X
Musulmani si sono uniti a protestare insieme ai cristiani, a Damasco.
Fonte: OstensibleOyster su X
Damasco: cristiani marciano contro gli attacchi settari in Siria. La marcia è iniziata dalla chiesa di Nostra Signora di Damasco.
Fonte: OstensibleOyster su X

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  • 23-24 dicembre: Nel villaggio di Barouha vicino a Talkalakh, Homs, un santuario della setta alawita è stato attaccato dai miliziani armati, bruciando il santuario, rubando e rompendo i mobili:
    Fonte: Osservatorio delle minoranze siriane
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