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August Bebel (Colonia, 22 febbraio 1840 – Churwalden, 13 agosto 1913) fu un rivoluzionario tedesco, uno dei fondatori del Partito Socialdemocratico Tedesco, eminente propagandista e teorico del marxismo.
Pagina a cura di Eros Rossi Fomìn
Bibliografia
Libri
La Donna e il Socialismo
Raccolte
Scritti e discorsi. Una antologia (da tradurre)
Vita
Figlio di un ufficiale militare prussiano, da adolescente lavorò come apprendista in un’officina, dove dopo quattro anni di apprendistato si qualificò come maestro tornitore. Nel 1861 si trasferì a Lipsia, dove avviò un’attività in proprio ed entrò a far parte della società artigiana locale.
Divenne marxista sotto l’influenza di Wilhelm Liebknecht e guidò l’Unione dei lavoratori della Germania meridionale nella rottura con i liberali e formando quindi il Partito socialdemocratico tedesco.
Nel 1867 fu eletto al Parlamento della Germania del Nord (Reichstag) e l’anno successivo partecipò al Congresso di Norimberga, dove i socialisti tedeschi decisero di aderire alla Prima Internazionale. Nel 1869 partecipò al Congresso di Eisenach, che diede vita al Partito operaio socialdemocratico. Dopo lo scoppio della guerra franco-prussiana, divenne il leader dell’opposizione alla politica espansionistica di Bismarck, che ordinò il suo arresto. Accusato di alto tradimento per essersi rifiutato di votare i crediti di guerra, fu condannato a due anni di prigione. Dopo il suo rilascio, nel 1874 fondò una piccola impresa che gestì fino al 1889.
Nel 1879 Bebel pubblicò il suo libro La donna e il socialismo, considerata un’importante opera teorica che contribuì a suscitare interesse per le idee marxiste in Germania.
Dopo aver riacquistato la libertà nel 1874, fu rieletto deputato, dove si oppose alla politica del governo e consolidò la sua posizione già privilegiata tra i dirigenti del Partito Socialdemocratico. Alla morte del segretario generale, Wilhelm Liebknecht, nel 1900, assunse la guida del Partito, che divenne una delle principali formazioni politiche del Paese, grazie alla svolta di centro da lui ispirata e all’abbandono delle posizioni più radicali. Si oppose alla flotta da guerra voluta da Guglielmo II e propose, in alternativa al mantenimento di un esercito permanente, la formazione di milizie popolari.
Pensiero
La ricerca teorica di Bebel era incentrata sul materialismo storico. Il suo lavoro sulla questione femminile è particolarmente prezioso. Nell’opera “La Donna e il Socialismo” (1879), ha dimostrato come le relazioni familiari vengano trasformate dai cambiamenti del modo di produzione, come la disuguaglianza sociale delle donne sia una conseguenza dell’istituzione della proprietà privata e come l’emancipazione delle donne sia parte integrante della Rivoluzione dei rapporti sociali.
Bebel era un ateo militante. Analizzò a fondo le dottrine religiose e sostenne che la religione, promessa di una felicità illusoria e chimerica, è utile alle classi dominanti “come mezzo di dominio”. Combatté vigorosamente contro l’ideologia borghese, smascherando il malthusianesimo, l’idealismo filosofico e il revisionismo. Fu uno dei primi a capire che le idee di Bernstein erano radicalmente dannose per il proletariato. Anche se Bebel difese alcune tesi sbagliate e commise errori tattici, la sua attività sia teorica che pratica fu di grande importanza nella lotta della classe operaia per liquidare l’oppressione sociale.