A cura di Jean-Claude Martini.
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Indice
Dati internazionali sull’economia e il benessere coreano
Quando si parla della Corea popolare, si cita spesso la carestia (o le carestie, a seconda di chi ne parla) che la colpì negli anni ’90 e addirittura nel 2013.
Riguardo alla “carestia del 2013”, la storia nasce dal report dell’UNHCR del 2013 in cui si parla appunto di carenza alimentare, ma senza portare fonti o verificare nei fatti la questione. I dati condivisi dalla Corea con l’ONU non testimoniano alcuna carestia avvenuta nel 2013 o negli anni precedenti, e il report porta come fonti report precedenti dell’UNHCR stessa.
Accettare che la Corea popolare faccia progressi tecnologici e sociali nonostante le sanzioni – che di fatto la tagliano dal resto del mondo sotto tutti gli aspetti – è uno grosso smacco per l’occidente liberale.
Non solo. Aver costretto la Corea a dipendere interamente da se stessa l’ha portata a sviluppare tutti i settori produttivi ed economici in autonomia, rendendola pienamente sovrana e indipendente, senza la necessità di importare nulla per sopravvivere. Il progresso ovviamente andrà a rilento, ma sta portando i suoi frutti nella sua invidiabile sovranità.
https://www.youtube.com/watch?v=A3fdp00DgfI
(PDF) Crimes against humanity? Unpacking the North Korean Human Rights Debate | Smith Hazel – Academia.edu
L’eguaglianza di genere
Prima del Juché, il ruolo sociale delle donne coreane era ristretto al dovere della procreazione, soprattutto se appartenenti a famiglie ricche e nobiliari. Poche donne ebbero l’occasione di istruirsi, se non le poche che avevano accesso agli studi offerti dai missionari cristiani.
La posizione e il ruolo sociale delle donne cambiò drasticamente dopo la liberazione coreana, nel 1945. Sotto al Juché, nel 30 giugno del 1946, le autorità a nord del 38esimo parallelo fecero passare la prima legge nazionale sull’equità dei sessi.
Dal 1972 la Costituzione proclama che “Le donne posseggono gli stessi diritti e status sociale degli uomini”.
Dal 1990 la Costituzione afferma inoltre che lo Stato deve creare fattivamente le condizioni affinché tale equità dei diritti e dello status sociale venga soddisfatta, facendo progredire la posizione della donna nella socità, a pari dell’uomo.
La Corea popolare ha implementato col tempo riforme affinché la donna abbia diritti garantiti a lavoro (come ad esempio la maternità), la condivisione dei beni a seguito di un matrimonio, e appunto il diritto al divorzio. Grazie all’introduzione di quest’ultima riforma nel 1946, si abolì di fatto il retaggio feudale dei matrimoni combianti, dando inoltre un grosso colpo alla pratica anti-sociale della poligamia e della prostituzione.
Vi sono inoltre strutture apposite per le donne, come i classici “sanatori” (tipici dell’Unione Sovietica), case di riposo e ospedali per la amternità.
Tra le prime espressioni di questa eguagliana tra i sessi, nel 1946, all’indomani della Rivoluzione, quando vennero confiscate le terre ai proprietari terrieri ridistribuendole a 724.000 contadini lavoratori, alle donne spettarono, per la prima volta, le stesse terre a cui spettavano di diritto agli uomini.
Sci-Hub | Women and Revolution in North Korea. Pacific Affairs, 65(4), 527 | 10.2307/2760318
Sci-Hub | CRIMES AGAINST HUMANITY? Critical Asian Studies, 46(1), 127–143 | 10.1080/14672715.2014.863581
North Korea – The Role of Women (countrystudies.us)
Dati pubblici coreani
Grandi progressi economici sono stati compiuti nella Repubblica democratica popolare coreana dopo la sua liberazione dai colonialisti giapponesi. Nel 1949 il volume della produzione industriale era quadruplicato rispetto al 1946. La riforma agraria attuata dal governo popolare ha portato ad un aumento delle aree seminate di quasi il 25 per cento ed i raccolti di tutte le colture sono considerevolmente aumentati.
(Stalin-Molotov-Malenkov, Verso il comunismo, Edizioni di Cultura Sociale, Roma 1952, p. 32)
Nel 1947, l’industria statale generava l’80,2% del valore della produzione industriale e l’industria privata, il 19,8%. L’industria mineraria appartiene al 100% al settore statale. Ciò dimostra che quest’ultimo predomina nettamente nell’industria, cuore pulsante dell’economia nazionale. Inoltre, le ferrovie, le comunicazioni, il commercio estero, le banche ecc. sono sotto il controllo dello Stato. Tutto questo costituisce una sicura garanzia per lo sviluppo dell’economia del paese secondo la linea del controllo e della regolamentazione dell’economia privata mediante il ruolo dirigente di quella statale, della gestione pianificata dell’economia nazionale e del continuo incremento del benessere delle ampie masse.
(Kim Il Sung, Opere, vol. 4, pp. 196-97 ed. ing.)
I compiti del piano quinquennale nel settore industriale, sebbene molto vasti e assai difficili, sono stati fruttuosamente portati a termine prima del previsto. Abbiamo realizzato, in soli due anni e mezzo, i compiti del piano quinquennale, che prevedeva la moltiplicazione per 2,6 del valore globale della produzione industriale, e il piano di produzione dei principali prodotti industriali è stato anch’esso realizzato o sorpassato in quattro anni nell’insieme dei suoi indici. In quattro anni, dal 1957 al 1960, il valore globale della produzione industriale è aumentata di 3,5 volte, in particolare la produzione dei mezzi di produzione è aumentata di 3,6 volte e quella dei beni di consumo di 3,3. In questo periodo, il ritmo medio della crescita della produzione industriale ha raggiunto il 36,6%. Seppure un periodo di più di 10 anni sui 15 seguiti alla Liberazione sono stati consacrati alla guerra e alla ricostruzione dell’economia distrutta, la produzione industriale ha raggiunto nel 1960 7,6 volte il livello del 1944, anno precedente alla Liberazione. Tutto ciò mostra che la nostra industria si è sviluppata con una rapidità senza precedenti.
[…]
In quattro anni, dal 1957 al 1960, la produzione si è moltiplicata per 1,8 per l’industria dell’energia elettrica, 2,6 per l’industria chimica, 3 per l’industria metallurgica, 4,5 per l’industria chimica, 4,7 per l’industria delle costruzioni meccaniche. Quest’anno la nostra industria pesante produrrà 9 miliardi e 700 milioni kwh d’energia elettrica, circa 12 milioni di tonnellate di carbone, 960.000 tonnellate di ghisa e ferro granulato, 790.000 tonnellate d’acciaio, più di 700.000 tonnellate di fertilizzanti chimici e circa 2.400.000 tonnellate di cemento.
(Ibidem, vol. 15, pp. 149-51)
Nel corso del periodo del piano quinquennale, allo scopo di soddisfare principalmente da noi stessi i bisogni del nostro paese in macchinari e attrezzature, abbiamo meglio equipaggiato le fabbriche di costruzioni meccaniche esistenti, aumentato la loro capacità di produzione e costruito allo stesso tempo dei nuovi stabilimenti per sviluppare questa industria su larga scala. La sua parte nel valore globale della produzione industriale è passata dal 17,3% nel 1956 al 21,3% nel 1960, mentre il tasso di autosufficienza in macchinari e attrezzature è salito dal 46,5% al 90,6%. […]
Nel periodo 1957-1960, l’industria tessile si è moltiplicata per 3,5, l’industria alimentare e quella del tabacco e degli alcolici per 4,2 e la produzione di articoli per uso culturale e domestico per 6,8. Nel 1960, la produzione di vari tessuti si è aggirata sui 190 milioni di metri. Questa cifra è 15 volte superiore a quella del 1949 e 138 volte superiore a quella del 1944. La produzione di vari articoli manifatturieri e di derrate alimentari si è rapidamente accresciuta, la loro varietà si è moltiplicata e la loro qualità è considerevolmente migliorata.
(Ibidem, p. 152)
Per quanto riguarda la trasformazione tecnica della nostra agricoltura, l’irrigazione era il compito fondamentale e prioritario. Già all’indomani dell’armistizio, parallelamente alla cooperativizzazione dell’agricoltura, abbiamo intrapreso dei vasti lavori d’irrigazione e, soprattutto, durante il piano quinquennale, man mano che si realizzava la cooperativizzazione, abbiamo energicamente promosso i lavori di trasformazione della natura in vista dell’irrigazione tramite un movimento di tutto il popolo. Nel corso degli anni 1957-1960, lo Stato ha investito 97.500.000 won per l’irrigazione e ha fornito alle campagne un gran numero di pompe d’acqua, motori e altri macchinari e attrezzature, nonché un’enorme quantità di materiali edilizi. Abbiamo intrapreso lavori d’irrigazione e di contenimento di grandi dimensioni con fondi statali e contemporaneamente abbiamo condotto le cooperative agricole a iniziare largamente, con l’assistenza tecnica dello Stato e coi loro propri fondi, dei lavori di piccola e media portata. In questo modo, la superficie irrigata raggiunge oggi gli 800.000 jongbo, ossia 7 volte di più rispetto a prima della Liberazione, tutte le risaie sono ora perfettamente irrigate e un nuovo sistema d’irrigazione è stato del pari introdotto in altri campi. Ciò significa che l’opera d’irrigazione è stata perlopiù realizzata nel nostro paese e che il sogno ancestrale dei nostri contadini, che soffrivano per le siccità e le inondazioni da migliaia di anni, è divenuto realtà.
Parallelamente all’irrigazione, grandi successi sono stati riportati nell’elettrificazione rurale. Simultaneamente alla costruzione di centrali di grandi dimensioni, ne abbiamo costruite di piccole e medie su larga scala nelle campagne nell’ottica di accelerare l’elettrificazione rurale. Oggi l’elettricità penetra nel 92,1% delle comuni rurali e nel 62% delle case contadine nel nostro paese. L’elettricità nelle campagne serve non soltanto all’illuminazione, ma anche e sempre più ad azionare i macchinari per i vari lavori come il pompaggio dell’acqua, la trebbiatura, il trattamento del foraggio ecc.
(Ibidem, pp. 155-56)
Nel 1960, il numero delle stazioni di macchine agricole è quasi duplicato in rapporto al 1956; nello stesso periodo il numero totale dei trattori nelle campagne (calcolato in unità di 15 CV) è aumentato di 4,2 volte e la superficie da essi lavorata, di 10. Al momento attuale, nelle nostre campagne vi sono più di 13.000 trattori e molti altri macchinari agricoli di ogni sorta, e il livello di meccanizzazione dei lavori agricoli è stato considerevolmente elevato.
(Ibidem, p. 156)
Per aumentare la produzione cerealicola, abbiamo consolidato le basi materiali e tecniche dell’economia rurale e, allo stesso tempo, abbiamo adottato diverse misure tecniche ed economiche: elevamento del tasso di impiego della terra, miglioramento della ripartizione delle colture, aumento della quantità di diffusione dei fertilizzanti chimici e del letame e larga introduzione dei metodi di coltura avanzati. Il tasso di impiego della terra ha raggiunto il 174% nel 1960 contro il 138% del 1956, e la superficie seminata con riso e mais, colture ad alto rendimento, è passata da 1.101.000 a 1.284.000 jongbo. Nello stesso periodo, la quantità di fertilizzanti chimici diffusi è aumentata del 42% e quella del letame ancora di più. […] Così, nel corso di questi ultimi anni la produzione cerealicola è aumentata considerevolmente per raggiungere, nel 1960, l’alto livello di 3.803.000 tonnellate. Si tratta di un aumento del 32% rispetto al 1956.
[…]
Parallelamente alla produzione cerealicola, la produzione di piante industriali come il cotone e il tabacco è aumentata altrettanto considerevolmente; inoltre, la produzione di legumi si è rapidamente accresciuta.
L’allevamento era il settore più arretrato dell’economia del nostro paese. Il nostro Partito ha creato le condizioni per un rinnovato slancio di questo settore incoraggiando principalmente l’allevamento comunitario delle cooperative, combinandolo con quello praticato individualmente dai membri di queste ultime. Rispetto al 1956 il numero di bovini è aumentato del 39% nel 1960, gli ovini e i caprini sono più che duplicati, i suini del 58% e i conigli di circa 18 volte.
Nella coltivazione degli alberi da frutto, grazie ai lavori di disboscamento di 100.000 jongbo di terreno per farne dei frutteti, la superficie coltivata con tali alberi è cresciuta di 6 volte e la produzione globale di frutta, di 3,6.
(Ibidem, pp. 157-58)
Nel periodo passato in rassegna, le linee Haeju-Hasong, Phyongsan-Jihari e Susong-Komusan sono state costruite o raddoppiate e più di 100 chilometri di linee ferroviarie sono state elettrificate. L’equipaggiamento tecnico di queste ultime è stato considerevolmente migliorato e il tasso di impiego del materiale rotabile è stato accresciuto. Inoltre, la disciplina e l’ordine si sono rafforzati e l’organizzazione del traffico è ulteriormente migliorata.
Nel 1960, il traffico totale delle merci su rotaia è più che raddoppiato rispetto al 1956, mentre il livello culturale e la qualità dei servizi sono migliorati nel loro insieme nel trasporto sia delle merci che delle persone.
I trasporti su rotaia, marittimi e fluviali si sono del pari rapidamente sviluppati. Nel corso degli anni 1957-1960, il numero delle automobili è quasi raddoppiato, il traffico su rotaia delle merci si è moltiplicato per 4,3 e i trasporti via battello per 4,4.
Nel settore delle poste e delle telecomunicazioni, la rete telegrafica e telefonica è stata ingrandita, linee di ritrasmissione via cavo delle emissioni radiofoniche sono state installate nell’88% delle comuni rurali e le strutture di radiodiffusione si sono anch’esse ingrandite.
(Ibidem, pp. 158-59)
Nel corso degli anni 1957-1960, più di 2 miliardi di won sono stati impiegati dallo Stato a titolo di investimento per i grandi lavori edili nel settore dell’economia nazionale e della coltura. Ciò corrisponde a un aumento medio annuale del 40% rispetto al periodo del piano triennale.
[…]
Nel 1960 la prefabbricazione ha superato il 20% nella costruzione di edifici industriali e circa il 60% in quella degli alloggi. Il grado di meccanizzazione è stato portato al 53% nei lavori di sterro, al 50% nel carico e scarico, a circa il 90% nel trasporto verticale e al 70% nella cementificazione. La produzione di materiali edilizi si è considerevolmente accresciuta, la loro qualità si è elevata e un grande miglioramento si è registrato nell’elaborazione dei progetti.
(Ibidem, p. 159)
Nel settore dell’istruzione, l’insegnamento primario è stato reso obbligatorio a partire dal 1956, quello secondario a partire dal 1958 e, attualmente, i lavori preparatori per la promulgazione di un insegnamento tecnico obbligatorio dalla durata di 9 anni vengono perseguiti con successo. La rete di istituti d’insegnamento a tutti i livelli si è grandemente estesa; i loro effettivi sono aumentati ancora. Oggi, nel nostro paese, 2.530.000 alunni, ovverosia un quarto della popolazione, seguono corsi in più di 8.000 scuole di ogni ordine e grado.
(Ibidem, p. 160)
Attualmente, in tutti i settori dell’economia nazionale lavorano 133.000 ingegneri, assistenti ingegneri e specialisti, ossia il doppio rispetto al 1956. Oggi, nel nostro paese, tutte le fabbriche e le aziende moderne sono gestite dai nostri tecnici e dai nostri specialisti. È uno dei più grandi successi riportati dal nostro Partito e dal nostro popolo nell’edificazione di una nuova società. […] Nel corso del piano quinquennale, il numero di questi istituti [di insegnamento superiore] è passato da 19 a 78, quello degli studenti è quintuplicato fino a raggiungere i 97.000.
(Ibidem, p. 161)
Nel 1960, il salario reale degli operai e degli impiegati è aumentato di 2,1 volte rispetto al 1956. Esso può adesso assicurare pienamente loro una vita comoda.
Nel corso dello stesso periodo le entrate reali dei contadini sono anch’esse considerevolmente aumentate. La vita dei contadini delle regioni montane è migliorata tanto quanto quella dei contadini in pianura e la questione dei contadini poveri, a lungo rimasta senza una soluzione nel nostro paese, è stata completamente risolta. Così, il tenore di vita dei nostri contadini ha generalmente raggiunto quello dei contadini medi o medio-superiori.
Con la costruzione di numerosi alloggi in città e in campagna, l’abitazione dei lavoratori è migliorata ancora di più. Soltanto nel periodo 1957-1960, 6.220.000 metri quadri di nuove abitazioni sono state costruite nelle città e 5.060.000 nelle campagne.
(Ibidem, p. 164)
Non soltanto il problema dell’alimentazione, del vestiario e dell’abitazione sono stati risolti nell’essenziale, ma, inoltre, l’approvvigionamento di merci da parte dei lavoratori è generalmente migliorato. Tra il 1956 e il 1960, il valore delle merci in circolazione è aumentato di 3,1 volte, di cui 2,5 le derrate alimentari e 3,7 gli altri articoli. Nello stesso periodo, la rete commerciale si è ampliata di 1,9 volte. In tal modo, i lavoratori hanno acquisito la possibilità di acquistare gli articoli di cui hanno bisogno a un prezzo unico, sia nelle città, sia nelle campagne, sia nelle regioni montane più remote.
(Ibidem, p. 165)
Nel nostro paese, i lavoratori beneficiano di favori considerevoli da parte dello Stato e della società, oltre a ricevere un compenso per il loro lavoro. Nel 19600, i fondi allocati dallo Stato per le opere sociali e culturali hanno raggiunto circa 4 volte il livello del 1956.
Soppresse le tasse scolastiche in tutte le scuole, la giovane generazione si istruisce gratuitamente; inoltre, poiché la totalità degli studenti degli istituti di insegnamento superiore e delle scuole specializzate riceve borse di studio da parte dello Stato.
(Ibidem)
Nel nostro paese, il sistema sanitario gratuito per tutti è già in vigore. Nel 1960, rispetto al 1956, il numero dei medici del settore della sanità pubblica è raddoppiato, quello degli ospedali e delle cliniche si è moltiplicato per 2,9 e il servizio sanitario per i lavoratori è ulteriormente migliorato. Nel 1960, la mortalità si è dimezzata e il tasso di crescita demografica si è moltiplicato per 2,7 rispetto al periodo della dominazione dell’imperialismo giapponese.
Gli operai e gli impiegati godono del sistema dei congedi pagati e ogni anno centinaia di migliaia di lavoratori si riposano lietamente, a spese dello Stato, nelle case di riposo o di convalescenza. Si è costruito un gran numero di asili nido e d’infanzia gestiti a spese dello Stato o grazie a fondi sociali, ove i piccoli vengono cresciuti ammirabilmente, ciò che permette alle donne di avere una vita attiva. Nel 1960, il numero degli asili nido e d’infanzia è aumentato di 31 volte rispetto al 1956 e questi accolgono circa 700.000 bambini.
(Ibidem)
La nostra eroica classe operaia ha costruito in meno di un anno degli altiforni dalla capacità di 300-400.000 tonnellate, ha completato in 75 giorni la costruzione di più di 80 km di linee ferroviarie regolari e ha costruito in poco più di un anno, su di un terreno deserto, una fabbrica di vinalon moderna e di grandi dimensioni. Lanciando il movimento le macchine utensili generano macchine utensili, i nostri lavoratori ne hanno prodotte in un anno oltre 13.000 in più rispetto al piano statale e, valorizzando i materiali e la manodopera localmente disponibili, hanno costruito nel giro di tre o quattro mesi più di mille stabilimenti industriali locali e hanno portato a termine in sei mesi dei grandi lavori di trasformazione della natura, consentendo l’irrigazione di 370.000 jongbo di risaie e altri campi. Potremmo citare un’infinità di esempi simili.
(Ibidem, p. 167)
Dato il successo del piano settennale nel settore industriale, il valore globale della produzione industriale di quest’anno si moltiplicherà per 11,6 rispetto al 1956, ossia di 13,3 volte per la produzione dei mezzi di produzione e di 9,3 volte per quella dei beni di consumo. Ciò significa che la produzione industriale ha conosciuto un tasso di crescita annuale elevato, del 19,1% in media, per tutto il periodo dell’industrializzazione dal 1957 al 1970. Attualmente, per una stessa produzione la nostra industria non necessita che di 12 giorni anziché di un anno come nel 1944, prima della Liberazione.
(Ibidem, vol. 25, pp. 204-05)
Grazie agli sforzi profusi dal Partito onde sviluppare le costruzioni meccaniche nel corso del piano settennale, il nostro paese, che prima della Liberazione non riusciva neppure a fabbricare a modo un semplice utensile agricolo, può oggi produrre dei grossi macchinari come presse per forgiatura da 6.000 tonnellate, veicoli pesanti, trattori di grosse dimensioni, navi di grande tonnellaggio (5.000 t), così come macchinari di precisione; il nostro paese riesce non soltanto a fabbricare ogni sorta di macchinario e attrezzatura, ma anche degli assortimenti di materiale destinati a fabbriche moderne. Soltanto nel periodo del piano settennale, la nostra industria meccanica ha prodotto e fornito equipaggiamenti completi per più di cento stabilimenti moderni, tra i quali centrali elettriche, fabbriche metallurgiche e chimiche.
(Ibidem, p. 205)
L’industria ha potuto assumere un ruolo ancor più decisivo nella formazione del prodotto sociale globale e del reddito nazionale allorché si è sviluppata a un ritmo sostenuto e ha guadagnato in ampiezza. La sua parte nel valore globale della produzione industriale è passata dal 25% al 65% in questo stesso periodo.
[…]
Nel corso degli anni 1961-1969, il numero dei trattori a disposizione dell’economia si è moltiplicato per 3,3 e quello dei camion è aumentato di 6,4 volte; nuovi macchinari agricoli per vari usi sono stati concepiti e fabbricati, il che ha consentito la meccanizzazione di un numero ben più importante di lavori agricoli.
L’elettrificazione rurale è stata anch’essa brillantemente realizzata nel corso del piano settennale. Una lotta importante è stata condotta per alimentare le comuni rurali e le abitazioni contadine non ancora collegate alla rete elettrica. Oggi l’elettricità è penetrata in tutte le comuni rurali e tutti i focolari contadini beneficiano dell’illuminazione elettrica. Nelle campagne, l’elettricità è usata non solo per la vita quotidiana dei contadini ma anche come fonte di energia meccanica e termica per l’insieme della produzione agricola. Adesso il consumo elettrico annuale delle campagne raggiunge un miliardo di kwh, la cui maggior parte è destinata alla produzione. Rispetto alla produzione nazionale di energia elettrica, la parte di elettricità consumata nelle campagne è molto importante e il nostro paese raggiunge già il livello dei paesi avanzati nel campo dell’elettrificazione rurale.
(Ibidem, pp. 207, 209)
Grandi progressi sono stati egualmente realizzati nell’impiego dei prodotti chimici nelle campagne. L’anno scorso [1969], la quantità di fertilizzanti chimici sparsi per jongbo nelle risaie e nei campi non risicoli è aumentata di 3,2 volte rispetto al 1960, mentre la loro gamma si è largamente diversificata. Inoltre, in seguito all’aumento della quantità di prodotti fitosanitari utilizzati, le piante coltivate sono meglio protette contro i problemi causati dalle malattie e dagli insetti e sono stati forniti in gran quantità degli erbicidi assai efficaci.
(Ibidem)
Il più grande successo ottenuto nell’insegnamento popolare nel corso del periodo in esame è stata la messa in opera di un insegnamento tecnico obbligatorio di nove anni per tutti. Il nostro Partito aveva già istituito un insegnamento secondario obbligatorio e aveva consolidato questa realizzazione; su tale base, a partire dal 1967, si è impegnato nell’applicazione di un insegnamento tecnico obbligatorio dalla durata di nove anni per tutti. Così, tutti i bambini e i giovani dai 7 ai 16 anni ricevono un insegnamento tecnico obbligatorio e gratuito nelle scuole su base regolare. Tale didattica, in quanto applicazione riuscita della teoria pedagogica marxista-leninista, è il sistema di istruzione più avanzato, poiché lega strettamente l’insegnamento generale e quello tecnico elementare, lo studio e il lavoro produttivo.
(Ibidem, p. 213)
Durante il periodo in esame, il numero degli istituti di insegnamento superiore è passato da 78 a 129 e 376 nuove scuole tecniche superiori sono state aperte; queste formano un gran numero di tecnici e di specialisti. Parallelamente al sistema di insegnamento superiore nel quale ci si dedica esclusivamente agli studi, le varie forme del sistema di istruzione superiore che permettono di apprendere lavorando si sono ulteriormente sviluppate.
Più di 497.000 ingegneri, assistenti ingegneri e specialisti, ossia 4,3 volte di più che nel 1960, lavorano attualmente nei vari settori dell’economia nazionale, grazie alla loro intelligenza e ai loro sforzi, negli organismi statali ed economici, negli istituti scientifici e culturali, nelle fabbriche e nelle aziende moderne così come nelle fattorie cooperative del nostro paese, che sono ammirabilmente amministrate.
(Ibidem, p. 214)
L’anno scorso [1979] vi erano in media sette trattori ogni 100 ettari di terra coltivata nelle aree in pianura e sei in quelle intermedie e montane. Fertilizzanti chimici, erbicidi e vari altri prodotti chimici sono stati fabbricati e forniti in grandi quantità e ciò ha comportato che l’anno scorso sono state applicate 1,5 tonnellate a ogni ettaro di campo e che il diserbo è stato effettuato con metodi chimici sul 97% dell’area totale delle risaie.
(Ibidem, vol. 35, pp. 290-91)
Dal 1970 al 1979 la produzione industriale nel nostro paese è aumentata a una media del 15,9% annuo, aumentandone il valore totale di 3,8 volte, con la produzione dei mezzi di produzione che è aumentata di 3,9 volte e quella dei beni di consumo, di 3,7.
(Ibidem, p. 292)
Si sono raggiunti successi considerevoli nel rendere maggiormente autosufficiente l’industria metallurgica. Abbiamo costruito dei moderni centri di produzione del ferro facenti leva sulle materie prime e i combustibili locali e risolto i nuovi problemi tecnologici nella produzione del coke. Inoltre abbiamo messo su degli stabilimenti nuovi ed enormi per la laminazione del metallo a caldo e a freddo e molti impianti di lavorazione dei metalli di seconda fase. Di conseguenza, l’industria metallurgica nel nostro paese si è adesso evoluta in un’industria completa con tutti i necessari settori produttivi, rendendola più indipendente che mai.
La struttura dell’industria chimica è ulteriormente migliorata. Sono state create industrie di fertilizzanti acrilici, polietilenici e fosfatici, così come molte altre nuove branche, ed è stata rimodernata e migliorata l’industria chimica esistente, cosicché questa si trova adesso nella posizione di soddisfare appieno le crescenti richieste dell’economia nazionale per un’ampia gamma di prodotti chimici.
(Ibidem)
Soprattutto, è considerevolmente migliorata la capacità di generazione di elettricità. Per soddisfare le crescenti domande di elettricità generate dal rapido sviluppo dell’economia nazionale, il nostro Partito ha costruito molte centrali termiche, parallelamente all’adozione di provvedimenti per la costruzione di centrali idroelettriche. Con l’edificazione di tali centrali di grandi dimensioni, la capacità di produzione di elettricità ha mostrato un notevole incremento durante il periodo in esame, mostrando in particolare quella delle centrali termiche un netto aumento. Tra il 1970 e il 1979 essa è raddoppiata e ha rappresentato più del 50% della nostra capacità di produzione elettrica totale.
(Ibidem, pp. 292-93)
La capacità di produrre carbone e altri minerali ha mostrato un rapido incremento. In base alla politica del Partito di assegnare la priorità al settore estrattivo su quello manifatturiero, sono state sviluppate molte miniere di piccole, medie e grandi dimensioni e quelle esistenti sono state ricostruite o espanse per contribuire tangibilmente alla capacità di produrre carbone, minerali ferrosi e non ferrosi. Di conseguenza, le basi per l’estrazione di materie prime e combustibili della nostra economia nazionale indipendente sono state ulteriormente consolidate.
Anche la nostra capacità di produrre cemento è rapidamente aumentata. È stato costruito il moderno cementificio di Sunchon, dalla capacità annuale di tre milioni di tonnellate, così come molti altri di piccole e medie dimensioni, e si sono introdotti nuovi metodi di calcinazione su ampia scala, cosicché la capacità di produrre cemento nel nostro paese è aumentata di 2,2 volte nel periodo in esame.
Le fondamenta dell’industria leggera sono state ulteriormente rafforzate. Grandi filande e molti stabilimenti dell’industria leggera come quelli dell’amido di mais, degli alimenti e delle calzature sono stati costruiti. Pertanto, l’industria leggera nel nostro paese è oggi in grado di soddisfare la crescente domanda di beni di consumo da parte del popolo.
Nel periodo in esame, l’equipaggiamento tecnico dell’industria in generale ha mostrato un notevole miglioramento. Gli impianti esistenti sono stati migliorati, ne sono stati costruiti molti nuovi e, in particolare, sono stati consolidati i centri per la produzione di macchinari e di attrezzature su misura. Di conseguenza, sono stati prodotti in gran quantità e distribuiti ai vari settori dell’economia nazionale strumenti come torni da 20 metri, automatici e semiautomatici e si è approntato e consegnato tutto il necessario per le centrali elettriche, le officine metallurgiche, i cementifici e altri nuovi stabilimenti e aziende. Parimenti, sono state consolidate le basi per la produzione di elementi di automazione, calibri e strumenti, cosicché è aumentata la produzione di vari tipi di attrezzature automatizzate.
(Ibidem, pp. 293-94)
La resa media di cereali per ettaro nel nostro paese ha raggiunto le 7,2 tonnellate per il riso e 6,3 per il mais. L’anno scorso [1979] si sono prodotti nove milioni di tonnellate di grano, cosa di cui possiamo andar fieri. Assieme a ciò, la produzione di verdure, tabacco e altre piante industriali è rapidamente aumentata.
(Ibidem, p. 294)
Nel periodo in esame si sono costruite molte ferrovie e il trasporto elettrico è stato ampiamente introdotto. Si sono messe a punto la linea Ichon-Sepho, che collega la parte orientale a quella occidentale del nostro paese, e molte altre linee ferroviarie, più di 1.600 chilometri delle quali sono state convertite alla trazione elettrica. Nel nostro paese l’87,5% del trasporto ferroviario è adesso elettrificato. Nelle principali sezioni della rete ferroviaria, come le linee di diramazione e i raccordi, si è stabilito un sistema unificato di trasporto mediante locomotive elettriche. Con la costruzione di grosse navi cargo e la modernizzazione dei porti di Nampo, Chongjin, Haeju e molti altri, le prospettive per un grande sviluppo del trasporto marittimo sono attualmente buone.
(Ibidem, p. 295)
Grazie alle misure positive adottate dal Partito negli anni in esame, il numero degli istituti di educazione superiore è aumentato da 129 a 170 e sono state aperte 481 nuove scuole superiori specialistiche.
(Ibidem, p. 296)
Col progresso della rivoluzione e dell’edificazione e il consolidamento delle basi economiche del paese, il nostro Partito ha continuamente sviluppato il sistema scolastico obbligatorio e ha adottato misure radicali onde completare l’introduzione dell’istruzione obbligatoria universale di undici anni a partire dal 1975. Quest’ultima ha permesso alla nostra giovane generazione di ricevere un’istruzione secondaria completa prima di iniziare a lavorare e di crescere quale affidabile costruttrice comunista del futuro con le conoscenze generali di livello secondario superiore e cognizioni base della scienza e della tecnica moderne.
Crescere i bambini a spese dello Stato e della società è un eccellente provvedimento comunista. Durante gli anni in esame il numero di asili nido e d’infanzia moderni è considerevolmente aumentato e quelli esistenti sono stati migliorati, col risultato che tutti i bambini nel Paese vengono cresciuti negli asili nido e d’infanzia a spese dello Stato e della società. Tale sistema è stato confermato per via legale con la promulgazione della Legge sulla cura e l’educazione dei bambini. Oggi costoro crescono felici sotto la protezione della legge dello Stato, assistiti sin dal giorno della loro nascita, prendendosi scientificamente cura della loro salute e del loro nutrimento e fornendo loro un’educazione socialista nei moderni nidi d’infanzia e asili.
(Ibidem, p. 297)
Nel settore agricolo si sono fornite garanzie per l’aumento della produzione cerealicola mediante il lancio di una campagna per migliorare la semina, compiere una svolta radicale nella coltivazione di patate, nell’agricoltura a doppia coltura e in quella scientifica, bonificando oltre 320.000 ettari di terreno coltivabile come si confà alla terra della Corea socialista e costruendo circa 10.000 chilometri di corsi d’acqua gravitazionali. Moderne basi di allevamento, piscicolture, fattorie vegetali in serra, basi di fungicoltura e vaste distese di frutteti “della gioventù” sono spuntate in tutto il paese sotto la direzione del Partito; si tratta di un patrimonio inestimabile per il miglioramento del tenore di vita del popolo. Nel settore della pesca si è aperta una breccia per il suo ulteriore sviluppo nel corso della lotta per attuare il piano del Partito per la creazione di una nuova storia di “mari dorati”. Le fabbriche e le aziende dell’industria leggera, lavorando attivamente per aggiornarsi tecnologicamente e impiegare materie prime locali e altri materiali, sono divenute capaci di produrre beni di consumo di qualità in maggior quantità.
(Kim Jong Un, Rapporto al VII Congresso del Partito del Lavoro di Corea sul lavoro del Comitato Centrale, Edizioni in Lingue Estere, Pyongyang 2016, pp. 20-21 ed. ing.)
Nel periodo in esame si sono registrati nuovi progressi nell’istruzione, in linea con i requisiti dell’era dell’industria informatica, come l’introduzione dell’istruzione obbligatoria universale di 12 anni e la messa a punto di un sistema didattico a distanza. Ciò si accorda all’idea e alla linea del Partito di assegnare la priorità all’istruzione. Lo splendido Palazzo della Scienza e della Tecnica è stato costruito nella veste di un grande tempio di apprendimento nel XXI secolo per tutto il popolo e come un centro di diffusione degli ultimi ritrovati della scienza e della tecnica; le librerie digitali Futuro e altri spazi di apprendimento tecnico-scientifico hanno visto la luce in tutto il paese, fornendo il trampolino di lancio per un balzo verso la vetta di una potenza tecnico-scientifica, di una potenza di talenti.
Grazie all’idea e alla politica jucheane del nostro Partito sulla sanità pubblica, sono stati migliorati i servizi medici per il popolo; sono stati inaugurati istituti sanitari moderni come l’Istituto di tumori mammari presso l’Ospedale di maternità di Pyongyang, l’Ospedale pediatrico Okryu e l’Ospedale odontoiatrico Ryugyong; è stato inoltre messo in funzione un sistema nazionale di telemedicina.
(Ibidem, p. 22)
Anche la produzione agricola si è sviluppata rapidamente, con la produzione del grano in aumento ogni anno. La produzione di grano raggiunse i livelli di 7 milioni di tonnellate nel 1974, di 9 milioni di tonnellate nel 1979, di 9,5 tonnellate nel 1982 e di 10 milioni di tonnellate nel 1984.
Soprattutto il valore della produzione industriale è aumentato 431 volte e la produzione del grano 5,3 volte, se compariamo queste produzioni ai valori del dopoguerra.
Nel periodo del Terzo Piano Settennale il commercio estero è cresciuto di 3,2 volte.
Nella RPDC ci sono 400 tipi di minerali, di cui 200 sono minerali utili fra cui l’oro, l’argento, il rame, il piombo, lo zinco, il carbone, la magnesite, la pietra calcarea e la grafite.
La RPDC esporta utensileria meccanica ed altri strumenti per i macchinari, metalli non ferrosi e manufatti dai metalli non ferrosi, l’acciaio, il cemento, i mattoni di magnesia, l’antracite, fibre chimiche ed altri prodotti chimici, apparecchiature mediche e medicinali, oggetti per la casa come porcellane e resine, vestiario, prodotti speciali come il Koryo insam (ginseng) e sigarette, verdure, frutta, pesce ed altro.
Le maggiori importazioni sono il petrolio greggio, il carbon coke, elementi per leghe, il caucciù, alcuni macchinari, l’olio da cucina ed altro.
La RPDC ha relazioni economiche e commerciali con oltre 100 Paesi nei cinque continenti.
In particolare, colpisce il fatto che il secondo Paese con cui la Corea del Nord abbia intrattenuto rapporti commerciali negli ultimi anni sia stato il Giappone. Nonostante Tokyo sia uno degli obiettivi della propaganda di Kim, e nonostante sia stato spesso considerato come bersaglio di una possibile guerra missilistica, il Giappone ha con la Corea un solido rapporto commerciale che ha comportato un movimento annuale di almeno due miliardi di dollari solo per quanto riguarda l’export. Tra gli Stati che figurano quali migliori partner commerciali della Corea del Nord, ci sono poi il Messico, l’India, l’Angola e il Brasile. Un export che, in quantità minime, arriva anche in Europa, in particolare per quanto riguarda i prodotti della lavorazione del tessile, che raggiungono anche i mercati occidentali.
(http://www.occhidellaguerra.it/commercia-la-corea-del-nord/)
Incredibilmente, la Repubblica popolare democratica di Corea è emersa come una fenice dalle ceneri della guerra con Kim Il Sung ancora al potere. Nel ventennio successivo alla guerra si ottenne quella che a detta di tutti fu una ripresa economica miracolosa.
I paesi e le città furono ricostruiti. La campagna rinasceva. Le industrie furono restaurate e ampliate. La rete dei trasporti fu riparata. All’inizio degli anni settanta la RPDC aveva un’economia molto sana rispetto agli standard dei paesi in via di sviluppo.
Aveva ottenuto un notevole successo, non solo in termini di tenore di vita, ma anche di creazione di un’economia indipendente e in una certa misura immunizzata contro gli effetti delle recessioni del primo mondo, a differenza di molti paesi in via di sviluppo, compresi quelli piuttosto prosperi, le cui economie dipendevano ancora da alcuni beni primari per pagare le merci importate, e di chi
le industrie erano sostanzialmente possedute dal primo capitale mondiale. La Corea del Nord ha scelto di ridurre al minimo le importazioni di petrolio sfruttando le risorse naturali di carbone e acqua per generare energia. Ha prodotto il proprio cemento. Ha fabbricato il proprio acciaio per costruire i propri treni, camion e trattori. Nonostante il fatto che il suo terreno sia prevalentemente montuoso e i terreni coltivabili siano scarsi, è diventato praticamente autosufficiente dal punto di vista alimentare. Riuscì persino a vestire la propria popolazione inventando un sintetico a base di antracite chiamata vinalon.
(http://www.aidanfc.net/a_year_in_pyongyang_1.html)
Infrastrutture
La Corea, nonostante l’isolamento dal mondo intero, è stata capace di costruire in proprio numerose infrastrutture strategiche e rilevanti per l’economia coreana.
– Il Complesso Minerario Musan nella provincia dell’Hamgyong Settentrionale è il più grande centro di produzione metallurgica. Ha un deposito di miliardi di tonnellate di magnetite e rifornisce, attraverso 100 chilometri di metallodotto, la linea industriale Musan-Chongjin. E’ stato costruito in un centro di produzione metallurgica con una capacità di produzione di 10 milioni di tonnellate di metallo. Sarà potenziato per produrre 15 milioni di tonnellate di metallo.
– Il Complesso Minerario Komdok a Tanchon nella provincia sud di Hamgyong, è un centro importante di produzione di metalli non ferrosi. Produce centinaia di migliaia di tonnellate di piombo e zinco concentrato ogni anno.
– Il Complesso Minerario Carbonifero del comune di Anju nel distretto di Chongam, provincia del Phyongan Meridionale, è il più grande complesso minerario carbonifero. Include Taehyang, Ryongnim, Ripsok ed altre miniere di carbone ed ha una capacità di produzione di 70-100 milioni di tonnellate di carbone.
– Il Complesso Kim Chaek per la produzione di ferro e acciaio a Chongjin, provincia dell’Hamgyong Settentrionale, è il più grande complesso metallurgico per la produzione di metalli ferrosi. Produce milioni di tonnellate di ferro, acciaio, vari prodotti di acciaio ogni anno. La sua produzione di acciaio ha sorpassato i 5 milioni di tonnellate nel periodo del Terzo Piano Settennale.
– Il Complesso metallurgico per la produzione di acciaio Chollima nel distretto di Chollima, città di Nampo, è chiamato “la patria del Chollima”. Produce acciaio, acciaio strutturale, speciali leghe d’ acciaio, tubature, filamenti, etc.
– Il Complesso per l’energia termoelettrica di Pukchang, provincia del Phyongan Meridionale, è la più grande centrale termoelettrica. Ha generatori per oltre 100.000 kw.
– La Fabbrica di Huichon di utensili per macchinari, nella provincia del Chagang, è chiamata “fabbrica madre”. Produce vari strumenti incluso il Huichon n°3.
– Il Complesso di Taean per la produzione di macchinari pesanti nell’omonimo distretto della città di Nampo, è il luogo di nascita del sistema di lavoro di Taean. E’ un gigantesco centro di fabbricazione che produce macchine elettriche ed attrezzature su ordinazione.
– Il Complesso Kim Jong Thae per la produzione di Locomotive Elettriche a Pyongyang produce la locomotiva elettrica Pulgungi, la locomotiva diesel Kumsong, locomotive elettriche assali e vagoni passeggeri.
– Il Centro Sungni per per la produzione di motori nella provincia del Phyongan Meridionale è un centro di produzione di camion.
– Il Complesso Sunchon a Sunchon, provincia del Phyongan Meridionale, è il più grande complesso dell’industria chimica. Produce annualmente un milione di tonnellate di carburo, 750.000 tonnellate di metanolo, 90.000 tonnellate di fertilizzanti, 250.000 tonnellate di vinile cloridrico, 250.000 tonnellate di soda caustica, 400.000 tonnellate di sodio carbonato e 300.000 tonnellate di mangime proteico.
– Il Complesso Sariwon di Fertilizzanti al Potassio nella provincia del Hwanghae Settentrionale è un grande centro per la produzione di metalli leggeri. Produce 510.000 tonnellate di fertilizzante al potassio, 420.000 tonnellate di alluminio ed oltre 10 milioni di tonnellate di cemento.
– Il Complesso Cementifero di Sangwon nell’omonimo distretto a Pyongyang, ha una capacità di produzione annuale di alcuni milioni di tonnellate di cemento.
– Il Complesso 8 febbraio a Hamhung, provincia dell’Hamgyong Meridionale, è stato completato nel maggio 1961. Ha una capacità di produzione annuale di svariate tonnellate di vinil cloride, soda caustica e molti altri prodotti chimici.
– Il Complesso Chimico Namhung è ad Anju, provincia del Phyongan Meridionale. Produce acrilico, nylon, fenolo, acetone, fertilizzanti ed emulsioni e molti altri prodotti chimici.
– La Fabbrica di mattoni di magnesia di Tanchon, provincia dell’Hamgyong Meridionale. Produce mattoni di magnesia ricavata dalla magnesite scavata nella miniera di Ryongyang.
– Il sistema di irrigazioni di Pyongnam copre l’area della provincia del Phyongan Meridionale. È chiamato “il pioniere dell’irrigazione”. Garantisce l’irrigazione ad oltre 100.000 ettari di campi inclusa la piana di Yoltusamcholli sulla costa occidentale. Comprende oltre 10 riserve, incluso il lago Yonpung, oltre 1000 stazioni di pompaggio, oltre 10.000 strutture e 2000 chilometri di canali di irrigazione.
– La Fattoria cooperativa nel distretto di Kangso, città di Nampo, è il luogo di nascita dello spirito e del metodo di Chongsanri. Nel 1954 è sorto come una cooperativa agricola comprendente 16 fattorie a gestione familiare ed un raggruppamento di bestiame. Nel 1988 sono state prodotte otto tonnellate di riso per ettaro e oltre nove tonnellate di mais. È luogo di pratica per la Scuola di agricoltura di Chongsan.
Cosa ne pensano i coreani?
Tralasciando i “disertori” che sono stati pagati dall’estero, che trattiamo nel Dossier apposito, vi sono indubbiamente coreani del nord che emigrano e preferiscono, o perlomeno credono inizialmente di preferire, il sud del Paese.
…
Altro esempio è il nordcoreano (di cui le autorità sudcoreane non hanno pubblicato il nome) che nell’ottobre 2024 ha deciso di rubare un bus e fuggire tornando a nord.
Da quando si è trasferito in Corea del Sud nel 2011, l’uomo di 35 anni ha svolto lavori quotidiani senza una casa stabile.
“Viveva da solo in Corea del Sud e aveva difficoltà economiche”, ha detto la polizia alla CNN.
“Non è riuscito a stabilirsi nel Sud e gli manca la sua famiglia in Corea del Nord”, hanno detto.
L’uomo ha quindi deciso di percorrere circa 800 metri sul ponte Tongil, l’ultimo posto di blocco di frontiera in cui i civili possono recarsi senza un permesso speciale, prima di sfondare le barricate, ha riferito alla CNN la polizia provinciale di Gyeonggi Bukbu in Corea del Sud.
L’area è fortemente sorvegliata dalle forze militari a causa della sua vicinanza alla zona demilitarizzata che separa le due Coree, uno dei confini più fortificati al mondo.
Il disertore, il cui nome non è stato reso noto dalle autorità, è indagato per possibili accuse, tra cui furto di veicolo, guida senza patente, violazione delle misure di protezione della base militare e violazione della legge sulla sicurezza nazionale, ha affermato la polizia.
Secondo la polizia, non è la prima volta che un disertore nordcoreano tenta di attraversare il ponte per tornare nel suo Paese d’origine.
Negli ultimi anni si sono verificati almeno altri tre tentativi falliti simili, anche se questo è il primo che coinvolge un autobus rubato.
Nel settembre 2021, una donna sulla sessantina ha tentato di attraversare lo stesso ponte a piedi, ma è stata arrestata.
Nell’agosto 2018, un uomo sulla trentina ha attraversato il ponte in auto, superando i posti di blocco, ma è stato arrestato dalle forze nella Joint Security Area, la sezione della DMZ in cui le forze nordcoreane e sudcoreane si fronteggiano. L’uomo aveva precedentemente attraversato il confine con la Corea del Nord attraverso la Cina, ma era stato addirittura rimpatriato dalle autorità nordcoreane facendolo tornare a sud.
I disertori e i sostenitori affermano che il fatto che alcuni disertori nordcoreani tentino di tornare a casa evidenzia quanto possa essere difficile per loro integrarsi nella società sudcoreana.
Il caso dell’uomo è raro. Più di 34.000 disertori nordcoreani sono arrivati in Corea del Sud da quando sono finiti i combattimenti nella Guerra di Corea nel 1953, secondo i dati ufficiali.
Bibliografia (da vedere se integrare qualcosa nel Dossier direttamente)
Articoli
- Korea Resilient! Socialism in Democratic Korea by Vince Sherman
- How to Think about Socialism in Korea
- Interview: Understanding and Defending North Korea
Libri