Articoli sulla Cultura

Da Balkh a Konya. Riscoprire la geopolitica spirituale di Rumi

Tradotto da Danilo Silvestri, da The Cradle. Pubblicato il 30 luglio 2022. Se da un lato Jalal al-Din Rumi rappresenta la mistica islamica, dall’altro un’analisi più approfondita evidenzia come i cambiamenti politici e le turbolenze dell’Asia occidentale abbiano plasmato il suo mondo e la sua visione ultraterrena. KONYA – Poeta mistico, sufi, teosofo e pensatore,

Risorse spirituali per un’Italia nel mondo multipolare

Attualmente il mondo sta attraversando un’epoca di cambiamenti rivoluzionari dalla portata mai vista almeno da un secolo. Le forze dell’egemonia statunitense arretrano e sono ovunque in difficoltà, mentre le varie istituzioni sottoposte a Washington, dall’Unione Europea ai singoli Stati dell’Occidente “allargato”, sperimentano sempre di più la contraddizione tra un’eterodirezione dagli effetti suicidi e la necessità

Mangiare animali: il dubbio etico che tormentava Seneca e Tolstoj è ancora irrisolto

Da L’Indipendente. Nell’immaginario comune gli insetti sono considerati forme di vita prive di qualunque sensibilità. La morte di un insetto difficilmente ci turba, anche l’uomo più sensibile non ha alcuna esitazione nello schiacciare uno scarafaggio, eppure le ultime ricerche scientifiche hanno dimostrato come anche queste forme di vita elementari sono senzienti. Le api, per esempio,

Colonialismo linguistico e anglicizzazione dell’italiano

Da La Fionda. Il colonialismo anglosassone nel nostro sistema d’istruzione, dalle materne all’università, non si ferma. Il colonialismo linguistico inglese ci costa oltre 65 miliardi l’anno, quanto tre finanziarie messe insieme ma anche i “sovranisti” sono “sorvolisti”. È ora, già tarda, di decolonizzare: lo esigono i Diritti umani, la Democrazia, la Libertà, i nostri soldi, la Repubblica

Cina, Russia e USA come Civiltà nelle relazioni internazionali

Tradotto da Eros R.F. il 17 novembre 2024, da Valdai Club. Il processo di integrazione secondo i principi di uguaglianza, rispetto reciproco e definizione congiunta delle regole di ingaggio, promosso da Russia e Cina, è un approccio concettualmente diverso rispetto alla rigida lista di regole che gli occidentali propongono, scrive il direttore del programma del Valdai Club

Come il neoliberismo si è impossessato delle nostre menti. Parla Ernesto Limia Díaz

Da L’AntiDiplomatico. Come il neoliberismo ha preso possesso delle menti di milioni di individui? Una domanda che pervade la nostra riflessione da anni e che mai ha trovato risposte e chiarimenti più illuminanti di quelle forniteci da Ernesto Limia Díaz – storico cubano, primo vicepresidente dell’Associazione degli Scrittori dell’UNEAC, e grande conoscitore degli attuali mezzi

George Orwell o il paladino della libertà

Da Futura Società. Per comprendere come accettiamo acriticamente la propaganda, che necessita di straordinari apparati, potenziata dai più recenti mezzi informatico-tecnologici, ricostruirò brevemente la biografia di George Orwell, soffermandomi sul modo in cui alcune sue opere – non tutte perché di segno opposto – sono state utilizzate e continuino a esserlo, benché siano in pochi

Leontiev, pensatore al crocevia

Da Geopolitika.ru. Konstantin Nikolaevič Leontiev (1831-1891) è stato uno dei pensatori più influenti della Russia della seconda metà del XIX secolo. Le opinioni di Leontiev hanno influenzato filosofi e pensatori come V.S. Solovyov, N.A. Berdjaev e P.A. Florensky. Oggi lo studio delle opere e dei punti di vista di Leontiev interessa soprattutto la storia della

Karl Wittfogel e l’idropolitica dell’impero

Da Geopolitika.ru. Ho deciso di parlare di Karl August Wittfogel per tre motivi principali. In primo luogo, Wittfogel è un illustre sociologo tedesco-americano che ha introdotto concetti cruciali come “società orientale”, “società idraulica” e “dispotismo orientale”. In secondo luogo, ci proponiamo di riscoprire e studiare Wittfogel grazie al suo emergere dal duplice ambiente culturale del

Il mito sionista del “ritorno”

Da Eurasia – rivista di studi geopoltici. Sono davvero, gli Ebrei, un “popolo semitico”? In un libro che all’epoca provocò un certo scalpore, il filosofo francese Roger Garaudy sottopose ad una critica spietata quelli che egli definiva “Les mythes fondateurs de la politique israélienne”. Garaudy usava la parola mito nel senso estensivo che essa riveste allorché designa